Categoria: Notizie
Visite: 1605
Stampa
 Nell'economia di un coro, il risultato di un'esibizione rappresenta certamente il frutto del percorso di studio e applicazione più recente. Ma non del tutto e, per come la vedo io, solo in minima parte.
Quel risultato è solo "il punto della situazione" del momento rispetto ad un cammino più vasto, con premesse di molto anteriori rispetto alla preparazione del singolo evento e con prospettive che devono andare ben oltre la realizzazione dell'evento stesso.

Il coro è uno strumento musicale a tutti gli effetti e chi conosce gli strumenti musicali sa che essi hanno bisogno di essere suonati per molto tempo per poter rendere al massimo e, in seguito, essere mantenuti, curati e continuamente sottoposti ad adeguata manutenzione. Poche cose conosco che possono dare e togliere con uguali tempi e intensità come la musica. Questo non deve scoraggiare... è un impegno, lo so, a volte faticoso, che richiede sacrificio e che può essere sostenuto e affrontato serenamente solo se alla base c'è l'amore e la passione per ciò che si fa e, soprattutto, per ciò che si potrebbe fare grazie ad esso. Non è solo una questione di tecnica, a volte nemmeno quella è sufficiente. Bisogna amare ciò che facciamo e, soprattutto, far amare la musica che produciamo, coscienti che quello che realizziamo è un evento unico, irripetibile e, come tale, importante. Speciale.
Questo è il mio punto della situazione dopo l’ultima esperienza: sforziamoci di (ri)scoprire adeguatamente l’amore non solo per il risultato, ma per il cammino necessario al suo raggiungimento.
La chiave è dunque questa: le PROVE!
 
Complimenti a tutti per l’ottima performance di sabato a Roma sulla scia della quale vedremo, in alcuni casi, di apportare modifiche alla disposizione delle sezioni per essere pronti a qualsiasi esigenza logistica.
 
BRAVI!!
Stefano Quaresima
powered by social2s